Alla richiesta di adozione da parte di coppie di fatto, la legge del 2015 in materia ha detto no
In Italia la questione che riguarda le adozioni è veramente spinosa e dolorosa soprattutto per quel che riguarda la adozione da parte di coppie di fatto.
Le coppie che infatti non riescono ad avere dei figli in modo “naturale”, e desiderano accogliere un bambino nella loro famiglia si trovano a dover affrontare una vera e propria via Crucis, un percorso denso di ostacoli.
Chi può adottare?
Gli aspiranti genitori devono infatti passare una serie di verifiche perché devono essere giudicati “idonei ad educare, istruire ed in grado di mantenere i minori che intendano adottare”; inoltre devono rispondere a delle caratteristiche:
- Essere sposati da almeno tre anni o raggiungere questo periodo sommando matrimonio e convivenza;
- La differenza minima tra adottante e adottato deve essere di 18 anni;
- La differenza massima tra adottanti e adottato deve essere di 45 anni per uno dei coniugi e 55 per l’altro (tale limite può essere derogato se i coniugi adottano due o più fratelli, e se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo.)
Spesso si è parlato di adozioni da parte di coppie di fatto in Italia, creando un dibattito che va avanti da molto tempo, che riguarda anche tutte le altre questioni per le coppie conviventi, non unite in matrimonio.
Partiamo dal capire cosa sono le coppie di fatto.
Le coppie di fatto
Dal 2 dicembre 2013 è possibile sottoscrivere dei contratti di convivenza per le coppie che non intendono unirsi in matrimonio; sono redatti dal notaio al quale la coppia si rivolge per stabilire, in base alle proprie esigenze specifiche, le regole dell’assetto patrimoniale, per le spese, l’assistenza sanitaria, la gestione dei figli, il mantenimento in caso di separazione e così via.
Ma sono possibili le adozioni da parte di coppie di fatto?
Legge sulle adozioni
Nel marzo del 2015 è passata al Senato la legge in materie di adozioni, che permette l’adozione di un minore da parte della famiglia affidataria, nel caso in cui si tratti di un affidamento prolungato, in una situazione nella quale non è possibile per il minore far ritorno nella famiglia d’origine.
Confermato invece il no per le adozioni da parte di coppie di fatto, single e sposati da meno di tre anni (o che tra convivenza e matrimonio non raggiungano questo traguardo.)
Le coppie che si trovano in una di queste situazioni non possono presentare la domanda di adozione, possibilità che era prevista nell’emendamento di Francesca Puglisi del PD, ritirato all’ultimo momento.
La senatrice ha dichiarato che quando il disegno di legge diventerà legge, questo potrà spronare il Tribunale ad accettare la richiesta di adozioni da parte di coppie di fatto, in casi particolari (come disabili, orfani e così via.)