Oltre al dolo anche occultare le condizioni economiche può scatenare la revoca della separazione
La sentenza di separazione e di divorzio, e i conseguenti accordi economici sottoscritti da entrambe le parti, non sono immutabili: occultare le condizioni economiche allo scopo di ingannare l’altro coniuge per ottenere un trattamento più favorevoli è infatti un motivo di revoca immediata di quanto pattuito davanti alla legge.
Nel caso in cui l’inganno venga scoperto, infatti, non solo si ha la revoca degli accordi per dolo e chi ha imbrogliato viene costretto a pagare quanto deve all’ex coniuge e agli eventuali figli, ma il colpevole risponderà anche, se è il caso, in sede penale della truffa perpetrata.
Simulazione di una vendita per imbrogliare l’ex moglie: un caso di revocazione
E’ questo il caso di un marito che aveva simulato la vendita della sua azienda alla nuova compagna, in modo da denunciare una situazione patrimoniale ben diversa da quella reale e dover versare un assegno più ridotto alla ex moglie: tra gli ex coniugi c’era un accordo, che il Tribunale ha recepito, ma quando è stato scoperto che l’uomo era riuscito ad occultare le condizioni economiche in modo truffaldino, automaticamente gli accordi sono stati revocati per dolo.
L’ex moglie è riuscita a dimostrare, successivamente all’accordo, che la società dell’ex marito era stata venduta falsamente e per una cifra irrisoria, al solo scopo di dichiarare una situazione economica differente dal vero e una capacità reddituale molto meno consistente della realtà: il Tribunale non ha rescisso l’accordo, ma ha revocato direttamente la pronuncia di separazione per dolo revocatorio.
Che cos’è la revocazione
Si tratta di uno strumento messo a disposizione dalla legge per impugnare sentenze pronunciate in grado di appello o in unico grado, allo scopo di ottenere una nuova valutazione del caso.
La revocazione può annullare anche una sentenza passata in giudicato.
E’ possibile chiederla quando:
- la sentenza è effetto del dolo di una delle parti;
- se le prove decisive sono state dichiarate false;
- se sono stati trovati dopo la sentenza documenti decisivi
- se la sentenza è effetto del dolo del giudice
- se la sentenza è sorta da un errore di fatto
- se la sentenza è contraria ad altra precedente sentenza
Occultare le condizioni economiche per evitare di dichiarare la propria reale situazione patrimoniale è una pratica purtroppo molto diffusa: è sufficiente infatti intestare beni a terze persone, imputare spese personali alla società per cui si lavora come fossero spese di rappresentanza o similari, simulare -come nel caso in oggetto- transazioni economiche per liberarsi di proprietà e beni, per vedere la propria situazione economica ridimensionata e ottenere il calcolo delle spese di mantenimento su quella situazione falsata.
L’accertamento di questo inganno è anche generalmente difficoltoso e si basa su presunzioni: occorre indagare sul tenore di vita del coniuge in questione anche esaminando le spese per viaggi o beni di lusso, basandosi su estratti conto e fatture, tenendo in considerazione anche gli studi di settore per confrontare i guadagni dichiarati dal libero professionista o titolare di azienda: occultare le condizioni economiche non è semplice ma non è neanche impossibile ed essere scoperti è più difficile perché la produzione di prove non è sempre possibile (ad esempio la Banca d’Italia può rispondere a domande di accertamento in questo senso, ma solo all’interno di un processo penale)