La Corte di Cassazione respinge il ricorso della madre ad ostacolare il diritto di visita del padre
In poche parole, se l’ex moglie impedisce le visite tra padre e figlio viene sanzionata. In caso di separazione fra coniugi, infatti, non è sempre semplice mantenere un atteggiamento civile e pacato l’uno nei confronti dell’altro: eliminare i comportamenti aggressivi ed ostili diventa però estremamente importante quando dal matrimonio sono nati dei figli, che finiscono per rischiare di restare coinvolti nelle beghe dei genitori in via di separazione.
E’ infatti importanti per i figli essere messi nelle condizioni ottimali per mantenere rapporti sereni e pacifici sia con il padre che con la madre, qualunque siano gli accordi per la loro cura e gestione derivati dalla separazione: fa parte dei precisi doveri dei genitori fare il possibile per accompagnare lo sviluppo e la crescita della personalità dei figli senza creare conflitti o traumi.
Questi principi sono tutelati anche dalla legge: è esemplificativa una sentenza della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso di una madre condannata a pagare una multa perché insisteva nell’ostacolare il diritto di visita del padre.
1.000 euro di multa per la madre che impedisce al padre di vedere i figli
Nel caso in oggetto il Tribunale di Messina, conscio della situazione non armoniosa fra gli ex coniugi, aveva stabilito che l’affido delle due figlie fosse congiunto (con domiciliazione presso la casa coniugale che era rimasta alla madre), ammonendo fin dal principio entrambe a impegnarsi ad agevolare il rapporto delle bambine con l’altro genitore evitando atteggiamenti che potessero compromettere le modalità del loro affidamento.
La madre delle bambine però iniziava fin da subito ad ostacolare il diritto di visita all’ex marito con vari espedienti: nonostante il Tribunale avesse stabilito che le visite paterne dovevano avvenire senza la madre e fuori dalla casa coniugale, la donna si opponeva a questa circostanza spiegando che in particolare una delle figlie avendo sofferto molto per la separazione non amava restare senza la madre ed essere portata fuori casa dal padre.
Inoltre accusava l’ex marito di disinteresse verso la prole, di scarsa comunicatività e di violazione degli accordi economici e chiedeva infine l’affidamento esclusivo delle figlie.
Nessuna delle richieste dell’ex moglie veniva assecondata, fondamentalmente perché ritenute infondate le accuse a carico del padre e anche perché il suo ostacolare il diritto di visita la metteva in una posizione di pregiudizio automatico: la Corte d’Appello le infliggeva una ammenda di 1.000 euro che lei contestava, rivolgendosi alla Corte di Cassazione.
La Cassazione rifiutava il suo ricorso, ritenendo giuste e motivate le decisioni della Corte d’Appello e la condannava -insieme all’ex marito- anche al pagamento delle spese legali.
Ostacolo al diritto di visita: le conseguenze
Ostacolare il diritto di visita è una infrazione grave ai termini di accordo stabiliti fra coniugi in Tribunale ed è punibile anche con sanzioni pecuniarie.
L’art. 709 ter del cc prevede infatti che in caso di inadempienze o atti che ostacolino il corretto svolgimento delle modalità di affidamento dei figli minori, il giudice può:
- ammonire il genitore inadempiente
- condannare il genitore inadempiente al pagamento di una sanzione pecuniaria, da 75 euro fino a 5.000 euro
- disporre il risarcimento del genitore nei confronti del figlio
- disporre il risarcimento di un genitore nei confronti dell’altro